Non daremo i numeri, ma saremo comunque uno di più!”. Decine di migliaia in corteo e piazza San Giovanni gremita per la grande manifestazione del Pd che si è conclusa intorno alle 18, dopo il lunghissimo applauso a Bersani e l’abbraccio dei big saliti tutti sul palco. Con i partecipanti che cominciavano a defluire verso il Centro, verso la stazione Termini, messi via i tanti striscioni, con le bandiere ormai arrotolate.
FOTO Piazza San Giovanni vista dall'alto
VIDEO Bersani: "Vergogna"
La manifestazione più attesa dal Pd, quella a ridosso del 14 dicembre, il d-day della sfiducia a Berlusconi, era iniziata alle 14 con due cortei che sono confluiti a San Giovanni da piazza della Repubblica con in testa, dietro lo slogan 'Con l'Italia che vuole cambiare”, Bersani, il vice Enrico Letta, Anna Finocchiaro e Dario Franceschini, e da piazzale dei Partigiani, con in testa, tra gli altri, Veltroni, Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Sergio Cofferati, Nicola La Torre, Stefano Fassina.
Una distesa di bandiere col simbolo dei democratici hanno pacificamente invaso Roma fin dalla mattina; tanti gli striscioni contro la "compravendita dei voti" e sulle "ruby-rie del premier". Bersani prende la parola poco dopo le 16,30. "Cominciamo, dai, che fa freddo", e la piazza esplode. "Qui presentiamo il volto di un grande partito popolare" - ha scandito il leader del Pd - e ancora: "Il mio sogno è dire all'Italia: Vieni via con me". Sotto il palco, in prima fila, i capi del partito e anche qualche ospite, come Oliviero Diliberto e Cesare Salvi. "Siete tantissimi, tanti giovani. Qui c'è l'italia di domani", ha detto il segretario del Pd, interrotto dalla folla che gridava il suo nome. In attesa dei leader, sul mega palco stile concertone del primo maggio si erano alternati ospiti, band e cantanti (e anche, non previsti, Simone Cristicchi e Fiorella Mannoia che ha interpretato la cover di Manu Chao 'Clandestino" con Roy Pace). Tra musica e artisti, alcuni militanti hanno letto articoli della Costituzione.
Una banda ha fatto risuonare le note di 'Bella ciao', cantata dai manifestanti. Tanti gli slogan e i cartelli ironici, come un finto cartello stradale: il toponimo 'Arcore' è stato cancellato e corretto con la parola 'hardcore'. E cartelli anche contro la parentopoli di Alemanno e contro la visita ad Arcore del sindaco di Firenze Matteo Renzi che si è fatto vedere in piazza per pochi minuti. "E' una giornata importante, ma devo scappare perchè ho tanti appuntamenti, devo vedere Benigni", ha spiegato il "rottamatore". C'era anche il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti: "Una bella boccata d'ossigeno per tutti gli italiani che cercano una speranza: non è vero che dopo Berlusconi c'è il nulla, perchè ci sono persone pronte a governare. Spero che oggi abbiamo gettat...
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